Guarda verso il cielo, guarda l’infinito, troverai la strada…
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GUARDA IL CIELO
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Sabato 13 Giugno ore 21 WEB CONCERT
11 Giugno ore 21 …storie di musica e fede
c o m u n i c a t o s t a m p a
Guarda verso il cielo, guarda l’infinito, troverai la strada…
pronto l’ottavo album di fra Leonardo Civitavecchia
“GUARDA IL CIELO”
E’ in uscita “GUARDA IL CIELO”, l’ottavo album di fra Leonardo Civitavecchia, da 30 anni tra i più apprezzati artisti della Christian Music in Italia. Vuol essere un invito fraterno ad alzare lo sguardo verso il cielo ma avere anche occhi nuovi per ammirare le meraviglie del creato. Questa nuova raccolta musicale è un vero e proprio percorso di vita e di fede che ci guiderà, se lo vogliamo, sulla strada di Dio.
Il cammino cristiano ci regala la certezza che Gesù guida i nostri passi nonostante le nostre debolezze e ci permette di vivere nel mondo con gioia e amore. Ma non sempre siamo testimoni della bellezza di Dio, soprattutto “quando la fatica si fa sentire, quando il piede inciampa, quando la delusione ci avvilisce, quando il tradimento ci ferisce, quando la noia ci atterra, quando tutto ha l’aria del niente e il peso del peccato ci schiaccia…” (S. Leone Magno). C’è sempre la Speranza e una nuova possibilità per non arrendersi mai: “Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi… e ricomincia”!
L’album che verrà distribuito in oltre 60 paesi – attraverso la piattaforma digitale – sarà presentato domenica 16 Giugno alle ore 20.15 nella Chiesa di San Leone in Bitonto.
Così il giornalista e scrittore Roberto Allegri nella presentazione al disco: “Il Cielo è l’abbraccio che ci avvolge di notte, quando il buio ingigantisce le paure. È così. Di notte, quando capita di restare svegli, i problemi sembrano enormi, sembrano massi immani in bilico precario, pronti a caderci addosso. Il Cielo allora invita alla preghiera. E pregando, ogni cosa si fa sottile. Di notte, quando ci sono pochi rumori e il cuore agitato delle persone riposa, le preghiere impiegano meno tempo a raggiungere il Cielo. Di notte, la porta lassù è aperta e le parole, non c’è bisogno di ripeterle perché si sentono benissimo. Tutti viaggiamo. E lo facciamo sotto il Cielo. Possiamo camminare in silenzio, sprofondati in noi stessi. Oppure possiamo farlo cantando. Fra Leonardo ci dà il “la”. Dobbiamo poi solo seguire il suo esempio”.
Un album di qualità grazie alla collaborazione di Artisti e Amici come Aldo Valente (tastierista dei Nuovi Angeli e collaborazioni Rai), Niki Saggiomo e Alessandro D’Aco per gli arrangiamenti. Francesco Magistro per le chitarre. L’inconfondibile forza del sound Gospel di Aurelio Pitino, Paola Del Genio e Barbara Palmitessa degli Anno Domini Gospel Choir di Torino. Claudio Venturi di Verona per il brano Vorrei Volare. Il Giornalista Roberto Allegri di Milano per la presentazione al disco e don Francesco Carlino di Roccella Jonica per le profonde e intense riflessioni teologiche-esistenziali ai vari brani. Tina Masciale di Bitonto per l’originale copertina del disco in acrilico, raffigurante la terra di fra Leonardo: il mare del Gargano con la Baia e l’arco San Felice di Vieste e i due nipoti: Ilaria e Gabriele, per guardare il cielo con gli occhi dei bambini e contemplare già da quaggiù la sua bellezza e brillare di Paradiso. Alla serata, presentata da Nunzia Mastronicola, interverranno: don Francesco Carlino, Aurelio Pitino con il Bari Gospel Choir e Francesco Magistro; il Ministro Provinciale fra Alessandro Mastromatteo, il Guardiano di San Leone fra Pietro Carfagna e il Sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio, il Coro di San Leone Magno diretto da Tina Masciale e la danzatrice Valentina Ragno di Molfetta; l’apporto tecnico di Antonio Maffei per i video, Francesco Speranza e Fabio Tamborra per il service e luci.
Tutto il lavoro musicale è dedicato ad un grande amico di fra Leonardo: Roberto Bignoli, Maestro di vita e di fede, il più grande Artista della Christian Music in Italia, innamorato di Gesù e di Maria, scomparso lo scorso 13 Marzo 2018.
E allora – come ci ricorda fra Leonardo – fidati “Guarda il cielo” perché il dono di Francesco d’Assisi si realizzi anche per noi “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”. E se vogliamo essere felici “alleggeriamoci un po’, gettiamo la zavorra, e la navicella della nostra vita si alzerà poco a poco; così guadagneremo quota, come liberati dal peso degli affari terrestri, e scopriremo fino a che punto la vita presenti panorami straordinari. Forti di questa nuova prospettiva, contempleremo la vita nella sua autenticità originale, sotto la sua luce radiosa” (François Garagnon).
Prefazione di Roberto Allegri, giornalista e scrittore
La vita di un cristiano è un viaggio bellissimo che comincia da bambini. Ha il profumo della mamma che, prima di rimboccarti le coperte, ti insegna a recitare la preghiera per l’angelo custode. E ha la forte stretta di mano del papà che ti porta a Messa e ti guida tra le panche, verso l’altare, spiegandoti che dietro quella porticina dorata c’è Gesù in persona e ti aspetta sempre, aspetta tutti, anche quando la chiesa è chiusa.
Il viaggio di ogni cristiano è un’avventura e come tutte le avventure è piena di colpi di scena, di imprevisti, a volte purtroppo brutti e tragici. A volte così pesanti da piegare le ginocchia. E’ però in questi momenti che si scopre davvero di non essere soli durante il tragitto. Mai si è soli. La solitudine è il non accorgersi che la strada la si sta facendo sempre accompagnati.
E’ questa realtà, che nella sofferenza riesce a dare sollievo, ad essere cantata da fra Leonardo nel suo nuovo progetto musicale.
Chi ci accompagna allora nel viaggio della vita? Lo spiega bene fra Leonardo. C’è un’immagine che ricorre nei suoi brani ed è la presenza del Cielo. E’ il Cielo ad essere sempre con noi nel cammino. Con il suo cambiare, scandisce il passare della giornata. E fornisce la direzione. Fra Leonardo lo dipinge dicendo: Guarda verso il cielo/guarda l’infinito/troverai la strada. Il Cielo regala albe e tramonti che inteneriscono e spingono alla preghiera. E’ la nostra meta finale ma è anche il compagno di ogni giornata. Ed è il recipiente in cui versare tutto ciò che siamo. Io alzo gli occhi e guardo il tuo cielo, dice fra Leonardo.
Il Cielo è l’abbraccio che ci avvolge di notte, quando il buio ingigantisce le paure. E’ così. Di notte, quando capita di restare svegli, i problemi sembrano enormi, sembrano massi immani in bilico precario, pronti a caderci addosso. Il Cielo allora invita alla preghiera. E pregando, ogni cosa si fa sottile. Di notte, quando ci sono pochi rumori e il cuore agitato delle persone riposa, le preghiere impiegano meno tempo a raggiungere il Cielo. Di notte, la porta lassù è aperta e le parole, non c’è bisogno di ripeterle perché si sentono benissimo.
Tutti viaggiamo. E lo facciamo sotto il Cielo. Possiamo camminare in silenzio, sprofondati in noi stessi. Oppure possiamo farlo cantando. Fra Leonardo ci dà il “la”. Dobbiamo poi solo seguire il suo esempio.
Audio – intervista: Fra Leonardo ci parla delle ragioni e dei percorsi che lo hanno accompagnato per giungere a “Guarda il cielo”.
Il ritorno alla musica di fra Leonardo Civitavecchia, frate francescano,
dopo due anni di interruzione a causa di un grave problema all'udito
che lo ha costretto ad un delicato intervento chirurgico.
“La fede e la musica hanno salvato ancora una volta la mia vita...”
Testimonianza di fra Leonardo Civitavecchia, ofm
fra Leonardo con il grande artista di musica cristiana Roberto Bignoli
Ho visto e conosciuto la malattia molte volte nel mio ministero: malati terminali, psichiatrici, con gli Anziani. E’ qui che ho compreso quanto fosse fondamentale se non decisiva la vicinanza alla persona sofferente, a non lasciare solo chi soffre, perché la solitudine schiaccia e uccide, un sorriso e una carezza danno gioia, speranza: sono vita. Sempre!
La vita comporta spesso il coraggio di rischiare, percorrendo sentieri incerti e tortuosi, non escludendo errori e cadute, ma soprattutto la sofferenza e la malattia, che ti frena, ma con l’aiuto di Dio, non ti schiaccia. Mi piace ricordare Gandhi, che affermava: “fra tutte le debolezze, la più grave è l’eccessiva paura di apparire deboli”. E qui che ti accorgi la Presenza di una Dolcezza eterna, tenera e paterna che ti sostiene e ti rialza, anche quando cadi, anche quando sei debole e infermo, anche quando sei smarrito. Anche la malattia è una grande Grazia cosi scriveva nel suo diario Suor Faustina Kowalska, suora Polacca oggi Santa. Ecco allora il senso della malattia: non avere paura della propria debolezza, perché “Quando sono debole, è allora che sono forte” afferma San Paolo.
Personalmente in questi ultimi anni ho avuto, la possibilità di specchiarmi con la sofferenza, senza vergognarmene, considerando che il nostro corpo è “Tempio dello Spirito”. Dopo aver curato gli altri, nei luoghi della sofferenza, era giunto il momento di fermarmi. Avevo avuto in precedenza problemi reumatici, cardiaci e di pressione, ma mai avrei pensato alla mia malattia genetica - otosclerosi - che mi avrebbe condotto alla riduzione del 90% dell’udito all’orecchio sinistro. Per me che della musica ne avevo fatto un impegno e uno strumento di evangelizzazione e di annuncio il completo udito è fondamentale. Per portare avanti la mia missione di evangelizzare cantando per le strade del mondo l’intervento chirurgico risultava essere l’unica opportunità per azzerare quanto più possibile le mia difficoltà uditiva - nonché psicologica - e riprendere la mia missione.
Pensavo che nel giro di due/tre mesi mi sarei rimesso all’opera, e invece c’è sempre qualcosa che ti frena. Le cose non vanno mai come immagini o prevedi, infatti è stato d’obbligo uno stop che definirei vitale. Ricordo il medico nella clinica privata di Piacenza, dopo la prima visita, mi chiese quale fosse il mio peso corporeo. Qui ebbi una prima sorpresa: i miei numeri erano arrivati a superare il 3° grado di obesità, numeri spaventosi, che mi avrebbero portato a complicare e compromettere per sempre la mia vita.
Le abitudini quotidiane influiscono sulle malattie e sulla morte più di ogni altra medicina. L’obesità è una condizione caratterizzata da un eccessivo peso corporeo per un aumento graduale di tessuto adiposo, in misura tale da influire negativamente sullo stato di salute. Posso affermare che la mia sordità, l’otosclerosi, è stata un’occasione concessa dal Signore per salvare la mia vita. E’ risultato necessario ricorrere ad una correzione a livello alimentare. Ho voluto eseguire un lungo cammino di circa un anno e mezzo prima di sottopormi all’intervento. Tutto questo è stato raggiungibile e possibile grazie anche al sostegno e alla professionalità e competenza di un nutrizionista di Foggia che mi ha accompagnato in questo cammino, mi ha aiutato a proteggere il dono che ci è stato concesso dal nostro creatore: la vita! La dieta deve quindi inserirsi nel proprio stile di vita con lo scopo di incoraggiare chiunque si imbatte in questo percorso variando alimenti che si stabiliscono insieme da assumere diventando una abitudine piacevole per far sì che si possa continuare tutta la vita. Inizialmente non nascondo è stata dura, ma avevo non solo una meta da raggiungere, ma era arrivato il momento di cambiare decisamente stile di vita, sobrietà ed essenzialità. Non avevo più scuse e alibi. Questa prova mi ha dato la possibilità di apprezzare ancora di più la vita, gustando il valore delle piccole cose con più consapevolezza e comprendere che la vita è bella ed importante viverla bene nonostante le salite che dobbiamo percorrere.
Molti di voi si chiederanno come ho affrontato questa prova. Tante sono state le emozioni che hanno “albergato” nel cuore e nella mente ma allo stesso tempo ho potuto in questa occasione affidarmi e confidare nel Signore sapendo che non mi avrebbe abbandonato ma al contrario si sarebbe fatto presente e vicino in quel particolare momento. La morale cristiana ci dona degli elementi per poter far fronte alla sofferenza senza arrenderci ad essa ma anche senza doverla cancellare ad ogni modo. E’ necessario per poter affrontarla al meglio una consapevolezza piena della propria sofferenza poiché solo cosi è possibile nel corso del tempo attribuirgli un senso, un significato. Nel realizzare un significato l’uomo realizza sé stesso. Nel portare a compimento il senso del dolore realizziamo ciò che di più umano c’è in noi: Il dolore e la sofferenza paradossalmente ci rende umani diventando anche una possibilità di cambiamento di noi stessi. Tante sono le persone che mi sono state accanto in questo mio percorso soprattutto con la preghiera ma credo sia giusto mettere in evidenza quanto sia importate incontrare dei medici che sono in grado non solo in termini di competenza ma anche a livello umano di ridonarti la qualità della vita spesso compromessa dalla malattia. Voglio ricordare alcuni medici che sono stati un meraviglioso strumento nelle mani di Dio, coloro che mi hanno sostenuto in questo percorso di rinascita per la loro umanità e professionalità: il nutrizionista di Foggia dott. Michele Panunzio, col suo assistente Luigi, sempre paziente e docile, motivandomi nel fare sacrifici, senza fretta, ma duraturi nel tempo, e il medico chirurgo per l’Otosclerosi della nuova clinica di Piacenza dott. Lorenzo Lauda, premuroso e accogliente sin dalla prima visita, mettendomi a mio agio e seguendomi anche dopo l’intervento.
A proposito dell’intervento di otosclerosi. Dopo più di un mese torno in visita, questa volta a Napoli, per lo stamponamento e la visita audiometrica. Non solo avevo intuito da subito che l’intervento era riuscito alla perfezione, ma a detta dei medici, avevo ottenuto un grande miracolo, il recupero al 100x100 dell’udito. Una gioia immensa, non capivo più nulla, ero commosso da questa ennesima notizia di amore e di protezione da parte di Gesù e di Maria, nonché per la competenza, l’umanità e la grande accoglienza ricevuta gratuitamente del dottor Lauda con tutto il suo staff.
Un handicap che mi ha frenato per circa due anni, ma che alla fine, finalmente, con l’attesa e la pazienza, e a volte anche con qualche lacrima, tutto si è trasformato in gioia. Ho avuto la forza nella preghiera e nella fede a non mollare mai, a non arrendermi mai.
Ecco perché il mio impegno, oggi più che mai, è testimoniare i miracoli che Dio ha regalato alla mia vita.
Proprio in questi mesi nello scrivere un nuovo progetto musicale, facendo tesoro di tutto questo, così recita il ritornello di questa mia nuova canzone: “Con Me andrai tra la gente con il cuore. Tu riuscirai nella notte del dolore. Ce la farai con la forza dell’Amore, tu cammina insieme a me. Viaggia nel tempo ogni giorno è un nuovo dono. Ama e vedrai la tua vita cambierà. Apri il cuore sciogli le tue ali ormai, come sole tu sarai”.
E’ questo invito che ho sentito rivolto da Gesù ancora una volta, a vivere ogni giorno come un dono, senza scoraggiarmi e a ricominciare sempre. E’ qui, in questa canzone, che ho voluto inserire un passaggio denso di speranza di San Leone Magno e che condivido anche con voi: “Non ti arrendere mai neanche quando la fatica si fa sentire, neanche quando il tuo piede inciampa, quando i tuoi occhi bruciano, quando i tuoi sforzi sono ignorati, neanche quando la delusione ti avvilisce, quando l’errore ti scoraggia, quando il tradimento ti ferisce, neanche quando il successo ti abbandona, quando l’ingratitudine ti sgomenta, neanche quando l’incomprensione ti circonda, quando la noia ti atterra, quando tutto ha l’aria del niente, quando il peso del peccato ti schiaccia... Invoca il tuo Dio, stringi i pugni, sorridi... e ricomincia!”.
Invoca Dio, sorridi e ricomincia, perché la vita è bella. Sempre!
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